Austerity: i virtuosi italiani pagano più tasse dei tedeschi.
Può sembrare un titolo provocatorio ma così non è; parliamo di austerity e di come il mito dell’italiano spendaccione sia del tutto falso e privo di ogni fondamento.
Lo dicono i numeri: da oltre 20 anni l’Italia fa surplus di bilancio “grazie” al saldo primario quasi costantemente in attivo e comunque in media fisso al + 2% del PIL.
Ma cosa significa tutto questo?
Avere un saldo primario in attivo significa che i cittadini versano allo Stato in tasse più soldi di del necessario per la spesa corrente.
Table of Contents
GLI ITALIANI PAGANO PIÙ TASSE DI QUELLO CHE SERVE
Persino di più dei tedeschi che si fermano a +0,7% e già questo, con il surplus commerciale della Germania potrebbe destare la sorpresa dei nostri lettori.
In realtà il forte export tedesco (ma anche l’Italia ha un ruolo importante sul piano globale) significa prosperità innanzitutto per le aziende private che esportano.
Non è che il guadagno va nelle casse dello Stato, ovvio giusto?
È chiaro che il sostegno alla spesa pubblica viene fatto in proporzione da ogni cittadino ed impresa.
È per questa ragione che tutti gli italiani si trovano a pagare di più rispetto alla spesa pubblica ricevendo meno servizi.
Perché si devono sobbarcare delle spese extra che toccano tutti quanti.
GLI INTERESSI SUL DEBITO PUBBLICO
Sappiamo ormai tutti che il capitolo di spesa principale dello Stato italiano sono le pensioni.
Poi c’è il resto della spesa sociale come ad esempio la sanità.
Vi siete accorti che il crollo dei servizi pubblici è coinciso con l’aumento dei prezzi e la privatizzazione di interi settori? Ne abbiamo già parlato quando abbiamo affrontato il capitolo della Finanza di Progetto o Project Financing, leggi l’articolo.
Benvenuti in quella che i burocrati ci hanno spacciato per una virtù: l’austerity.
Ma allora, ti starai chiedendo, dove vanno a finire tutti i soldi delle nostre tasse?
Risponde la statistica: in interessi sul debito pubblico, cioè sulla moneta che prendiamo a prestito per la spesa pubblica. Sembra un paradosso, ed in parte lo è, se continuiamo a considerare il debito pubblico un problema.
Saldo primario attivo e contemporaneo boom di disoccupazione significano due cose:
1. paghiamo più tasse del necessario;
2. a pagarle sono sempre meno contribuenti, quindi ancora più salate.
I giapponesi, forti nel rapporto debito/PIL fissato al 325% (leggi l’articolo sul sole 24 ore) la pensano in maniera opposta, ma di questo ci occuperemo in un altro capitolo.
Per ogni euro emesso con la vendita dei titoli di Stato, l’Italia, da quando è entrata nell’euro, ha pagato circa il 4% (lo scosrso anno circa 2,87%, 60/70 miliardi nel 2016) di tasso di sconto alla scadenza dei titoli.
La Germania invece, grazie alle sue banche pubbliche può finanziarsi ad un tasso dello 0,05%.
Insomma gli italiani pagano più tasse del dovuto perché pagano interessi sul debito più alti rispetto ai tedeschi.
IL DEBITO PUBBLICO ITALIANO IN SINTESI
I DATI DELL’AVANZO PRIMARIO ITALIANO
Come ci ricorda il sito della borsa italiana l’Italia ha fatto un saldo negativo soltanto nel 2009, In altre due occasioni l’Italia ha centrato il pareggio di bilancio.
Austerity: da 20 anni l’Italia è più rigorosa della Germania
Lo dice la statistica: l’Italia spende meno della Germania. Leggi l’articolo.
LAVORO E TASSE
LA GERMANIA CI STA DAVANTI PERCHÉ HA INVESTITO DI PIÙ. SICURO?
COME SI SPIEGA LA RAGIONE DI TUTTO QUESTO?
Ma allora è possibile che con tutte queste entrate lo Stato non possa pagare i propri debiti con le aziende private che lavorano con il pubblico?
Ogni spesa pubblica italiana si finanzia in tre modi:
- con il prelievo fiscale
- con l’emissione di nuova moneta (su interesse)
- con il Project Financing
La spiegazione è semplice: perché lo Stato è diventato un mero contabile che deve fare rientrare i conti all’interno del pareggio di bilancio, quindi non può più spendere in deficit come quando aveva una moneta propria.
Ciò non significa che uno Stato sovrano può sprecare denaro, ma che la soluzione non è privarsi della sovranità monetaria.
Il mantra degli anni 90 era: togliamo ai politici ladri la facoltà di stampare moneta. Bene, a partire dal 1981 – anno del divorzio tra Ministero del Tesoro e Banca d’Italia – questo potere è passato dallo Stato ai mercati ed ai banchieri delle banche centrali fino ad arrivare, con l’ingresso nell’Euro, alla BCE.
Quanti banchieri e speculatori finanziari conoscete più “onesti e generosi verso i deboli” di un politico?
Oggi i risparmi degli italiani (Sono 650.000 che hanno disponibilità oltre i 500mila euro! fonte Private Bank via Nino Galloni) sono una golosa preda.
Il servizio privato prende sempre più piede, mentre gli italiani cercano di risparmiare sempre di più per i tempi che richiederanno forti spese per i servizi essenziali.
LA RISPOSTA SI TROVA AL CINEMA
Austerity, i soldi delle tasse degli italiani vanno per pagare gli interessi sul debito pubblico. PIIGS, al cinema il film che ne mostra gli effetti e fa capire come si può uscirne.
Costantino Rover