Euro e Franco CFA, il parallelo continua

Franco CFA Euro, il parallelo

Si riaccende la polemica sul Franco CFA che nei 14 Paesi centro africani in cui viene adottato è una delle concause dell’emigrazione degli abitanti.
Facile fare un parallelo con la moneta unica. Anche il franco CFA vincola a un cambio fisso con l'Euro le monete nazionali. Si tratta quindi di un vincolo esterno.
Oltre al fatto che l'export di questi Paesi è ancorato ad una moneta troppo pesante, c'è anche la questione che questa moneta di cambio comune ai 14 Stati centro africani è in tutto e per tutto una moneta straniera.

I deterrenti di questa teoria, stando alle reazioni di politici e sui social degli elettori, in maggioranza di sinistra, ci fanno notare che da quei Paesi ci arriva solo una minima parte degli immigrati sulle nostre coste.
Oltre tutto non si tiene conto della migrazione interna, ovvero tra Stati africani.

Siamo di fronte al solito atteggiamento di chi non si pone il problema delle persone sradicate dal loro habitat fino a quando non gli entrano in casa.
Come dicono gli americani: “not in my backyard”, “non nel mio giardino”.
Poi se il Franco CFA crea dei disastri in Africa - grandi o piccoli che siano - peggio per loro.

Ai critici della teoria del Franco CFA dedichiamo due frasi che dovrebbero diventare celebri; l'autore è un illustre francese:

Jacques Chirac: “Senza l’Africa la Francia scivolerebbe a livello di una potenza del terzo mondo” e Abbiamo dissanguato l’Africa”.

Il meccanismo dietro alla moneta coloniale francese però è simmetrico rispetto quello prodotto dal crollo delle economie del sud Europa con i nostri migranti in cerca di fortuna o anche semplicemente di un lavoro verso il resto dell’Europa, Gran Bretagna e Germania in testa come da tradizione.


DAL BOOM AL TONFO IN 15 GIORNI, IL BOTTO SI È SENTITO

Oggi le statistiche ci ritraggono come un Paese di nuovo in recessione.
Di Maio aveva annunciato il nuovo boom economico. Come al solito deve aver confuso il messaggio. Evidentemente si trattava del tonfo della nostra economia di cui Di Maio ha male interpretato l'eco.

Rimane il problema di fondo, ovvero il debito che spinge le economie in difficoltà a far partire i propri figli. Potete metterla in un modo o nell’altro ma alla fine, se si tratta di sopravvivenza e non di creazione del futuro i flussi migratori sono opposti. Invece che rimanere i cittadini partono.
Forse basta osservare questo aspetto, a noi semplici cittadini ignoranti, prima di tutte le analisi econometriche degli esperti, a illustrarci il nostro destino.


USCIRE DAL VICOLO CIECO E RIMETTERSI SULLA ROTTA CORRETTA

Nel libro di economia spiegata facile  e sul nostro blog facciamo numerosi accenni alle alternative alla moneta a debito, per altro contemplati dai trattati europei e dallo statuto della BCE.
L'ultimo articolo in questo senso è intitolato L'Italia ha davvero perso la sua sovranità monetaria?
Spieghiamo come questo ciclo perverso della creazione del debito si sia creato e da dove abbia preso a crescere sino a diventare insostenibile.
Indichiamo una direzione in cui dovremmo indirizzare l'economia del futuro e di come adrebbe improntata alla sostenibilità del proprio modello.

Senza un cambio di paradigma, lontano dal sistema di creazione di moneta a debito, o almeno a costi sostenibili, assieme al progetto di una nuova pianificazione di lungo respiro, non abbiamo scampo. La nostra ROTTA è già tracciata.

le pecore nere leggono il libro di economia spiegata facile


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