Minibot, la rivoluzione è un’idea

Minibot mostrato da Claudio Borghi

Minibot, è la parola chiave di questi giorni. Non sappiamo ancora se verranno realizzati.

Se saranno emessi in deficit o no.

La BCE, via Mario Draghi, ha già fatto sapere che, a seconda che si tratti di nuova moneta o di nuovo debito, sono comunque illegali o inammissibili.

Nino Galloni gli fa notare che nel primo caso allora tutta la moneta scritturale sarebbe illegale, a cominciare dalla moneta bancaria e che all'Italia mancano le condizioni di Germania e Francia per poter compertere sui mercati (leggi la risposta di Nino Galloni a Mario draghi sui minibot).

Nel secondo sappiamo già com’è la storia.

L’Italia non può permettersi di aumentare lo stock del debito. A prescindere.

Nemmeno se il tasso di interesse fosse inferiore a quello che una BCE a guida Weidmann o suo omologo consentirebbe sui nostri BTP?

Quando Draghi accenna al fatto che con i minibot il debito pubblico aumenterebbe, fa riferimento alla questione del debito della pubblica amministrazione (PA) verso i fornitori privati che con i minibot verrebbe spostato "nella colonna" dei passivi del debito pubblico generale perché "finanziato" con Titoli pubblici.

Sia ben chiaro che anche con i minibot il debito totale rimarebbe uguale.
Non verrebbe creato debito in più.
Quindi la questione dell'eccesso di debito (aumentato sotto i governi Monti, Letta, Renzi e Gentiloni) casomai è solo formale, non sostanziale, è puramente contabile.
Non riguarda nemmeno la sostenibilità del debito, come abbiamo ribadito più volte, ultima delle quali nel nostro libro.

Certo, sarebbe meglio poter fare come altri Stati, tipo la Germania che nasconde spesa previdenziale e debito dei Lander dentro altri libri contabili, mentre l'Italia lo fa nel debito complessivo, ma quanti lo sanno?

Non entreremo negli aspetti tecnici perché esiste già una sterminata letteratura a riguardo più autorevole della nostra.

Se la tematica fosse troppo ostica consigliamo la lettura del libro di economia spiegata facile.

Assolutamente sconsigliato invece è l’allineamento ad una corrente di pensiero o l’altra - dei pro e dei contro - che si speculano su Facebook basandovi su umori pompati dagli ormoni delle ideologie.

L’ideologia non ci azzecca una beata mazza con la moneta.

Chiaro?

Se mai c’entra con il modo con cui la si intende utilizzare.


I MINIBOT NON RIPRISTINANO LA SOVRANITÀ MONETARIA

I minibot sono una tra le tante opzioni, al pari dei CCF, delle statonote, ecc. con cui iniziare a mettere in discussione IL SISTEMA.

Un sistema che penalizza l’economia reale e che tutela il mercato globale delle merci a basso costo e dei mercati speculativi.
In realtà, per i soliti (ig)noti, sarebbe semplice come uno schiocco delle dita affossare l’idea dei minibot ed anche il Governo italiano.

Il ventaglio delle armi non convenzionali per fermare il progetto di Claudio Borghi e dello staff economico e legale a sua disposizione sono molto di più, complesse e articolate di quanto possiamo immaginare.

Ad esempio, come ci racconta questo pezzo di Maurizio Blondet, Papa Ratzinger venne fatto dimettere chiudendo i conti correnti della Banca Vaticana.
Significa che la hanno estromessa dal circuito che consente di trasferire moneta, di prelevarla dai bancomat.

Possiamo tranquillamente dire che i soldi del Vaticano erano stati bloccati diventando quella sì carta straccia.
Insomma, basta un click e sei fuori senza scomodare Black Rock e so(r)ci.

Il problema è che sarebbe difficile bloccare il Governo italiano in modo occulto e per quanto la magistratura stia correndo in aiuto del sistema, come ai tempi di Mani pulite e non solo, oggi la patata rischia di scottare in mano alla UE più che in quella di Matteo Salvini.

Perché?

È VERO CHE NON CI SONO PIÙ SOLDI?
NO, È COMPLETAMENTE FALSO.
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Perché la UE avrebbe molti problemi a spacciare per benevola una mossa eccessivamente forzosa.

Allora accadrà solo che Italia e UE giungeranno a più miti consigli e questa è solo un strategia per iniziare a tastare il polso ai poteri forti?

Chi vivrà vedrà.


I MINIBOT SARANNO CARTA STRACCIA?

Il trattato di Lisbona consente l'emissione di monete a circolazione nazionale art. 128A, art. 128B.
Addirittura qualsiasi ente pubblico potrebbe emettere moneta elettronica.

L'unico problema è di chi decide di non accettarla.
Se non la vuole è solo per due ragioni: 1 non ne ha bisogno, 2 non ha capito di cosa si tratta.

Se lo Stato la garantisce e la accetta a sua volta, qualsiasi moneta essa sia, ha valore nominale tanto quanto l'Euro che non è né più né meno soldi del monopoli di qualsiasi altra moneta.

 

Sui minibot

 

A sottolineare la battuta via canale Instagram di Economia Spiegata Facile, ecco un articolo apparso l'indomani del pezzo che stai leggendo: Draghi preso con le mani nella marmellata!

Ma appunto se mai il problema sarà, lo Stato accetterà i minibot in pagamento delle tasse?
Perché nel momento stesso in cui lo Stato li accetta per pagargli le tasse significa che è garante di quella moneta.

Se invece lo Stato non li accetterà in pagamento degli oneri di privati ed aziende (quindi anche per il pagamento delle multe o delle prestazioni sanitarie, ecc.) ha solo un’altra via: il corso forzoso.

Ma chi li terrà in mano vorrà liberarsene in fretta per non restare con il cerino in mano, vedi la legge di Gresham della moneta buona che scaccia quella cattiva.

 

L'ITALIA PUÒ USCIRE DALLA CRISI?
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