Le monete da 5 euro della Germania sono mito o realtà? Ecco la risposta definitiva.

Le monete da 5 euro tedesche sono un mito o la realtà?

Le monete da 5 euro della Germania sono soltanto oggetti da collezione o sono moneta legale a tutti gli effetti?

Possono esistere monete di taglio diverso da quello ufficiale?

Nel libro di economia spiegata facile abbiamo sollevato anche questa possibilità per fare fronte alla carsa liquidità vigente in Italia.
Per togliere ogni dubbio siamo andati alla ricerca delle fonti più seguite dagli anti complottisti.

Uno Stato può ancora coniare monete metalliche?

La risposta è sì.

Infatti se è vero che il diritto di stampa delle banconote è attribuito alla banca centrale europea, i trattati attribuiscono il conio delle monete ai singoli Stati.
È per questo che ciascuna zecca di Stato conia monete con soggetti nazionali (in Italia, la Mole antonelliana, l'opera di Boccioni, il ritratto di Dante Alighieri, ecc.).
La BCE riserva ai singoli Stati il signoraggio dovuto a queste monete.
Significa che quando uno Stato emette delle monete metalliche, queste hanno un valore facciale superiore al valore del metallo utilizzato per coniarle.
E che questa differenza di valore determina un reddito che va allo Stato e che lo stesso può utilizzare per l'amministrazione dei suoi conti.


Cosa dicono le regole europee?

Andiamo a vedere cosa dicono gli articoli del Trattato di Lisbona (PDF) sulla questione dell'emissione monetaria:

Articolo 128
(ex articolo 106 del TCE)
1. La Banca centrale europea ha il diritto esclusivo di autorizzare l’emissione di banconote in euro all’interno dell’Unione.
La Banca centrale europea e le banche centrali nazionali possono emettere banconote. Le banconote emesse dalla Banca centrale europea e dalle banche centrali nazionali costituiscono le uniche banconote aventi corso legale nell’Unione.

2. Gli Stati membri possono coniare monete metalliche in euro con l’approvazione della Banca centrale europea per quanto riguarda il volume del conio. Il Consiglio, su proposta della Commissione e previa consultazione del Parlamento europeo e della Banca centrale europea, può adottare misure per armonizzare le denominazioni e le specificazioni tecniche di tutte le monete metalliche destinate alla circolazione, nella misura necessaria per agevolare la loro circolazione nell’Unione.

L'Art. 128 ci spiega che le quantità di monete metalliche che ogni singolo Stato può emettere, sono stabilite dalla BCE, ma il riferimento è alle normali pezzature.

Di certo non vieta e non stabilisce limiti alle monete metalliche di tagli diversi da quelli ufficiali.


La normativa su questo problema non è affatto chiara e determinata.
Sul sito della Banca d'Italia però leggiamo che:

"Una quota delle monete emesse dagli Stati membri è riservata ai collezionisti.Si tratta di serie complete di monete (da 1 centesimo a 2 euro) particolarmente curate nel conio, generalmente custodite in confezioni di pregio, il cui prezzo di acquisto è superiore al valore nominale.
Son inoltre emesse monete in metallo prezioso di taglio non standard (5 e 10 euro in argento, 20 e 50 euro in oro).
Mentre le serie complete da collezione (da 1 centesimo a 2 euro) sono considerate in circolazione ordinaria in tutta l’area dell’euro, le monete in metallo prezioso hanno circolazione solo nel Paese emittente.
"

Insomma qui ci pare evincere che le monete di pezzatura "diversa" debbano essere coniate in metalli preziosi, ma non si fa riferimento ad alcun comma di legge.


 

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La bufala creata dai siti anti bufale

Anche questa volta ho deciso di avvalermi del supporto del famoso sito anti bufale, BUTAC, organo di propaganda in quota PD.

Questo autorevole sito, già sotto sequestro per un'accusa di diffamazione, segno che a volte incappa in un granchio, talvolta nell'intento di smascherare una bufala dà al contrario la conferma della veridicità dell'informazione.

È il caso anche delle monete da 5 euro tedesche.

L'immagine in evidenza dell'articolo di BUTAC sulle monete da 5 euro tedesche
L'immagine in evidenza dell'articolo di BUTAC sulle monete da 5 euro tedesche

BUTAC infatti si affretta a sottolineare che le monete in questione sono puramente commemorative e, pur ammettendo che hanno corso legale ammettono involontariamente che esse possono circolare soltanto all'interno dei confini tedeschi.

Per avvalorare il prprio pezzo, BUTAC cita wikipedia senza accorgersi che la fonte commette l'errore di contraddirsi nel paragrafo che ci viene scritto bello in grande.

La citadione da Wikipedia sulle monete da 5 euro tedesche
La citadione da Wikipedia sulle monete da 5 euro tedesche.jpg

 

Una moneta a corso legale è circolante per definizione.

Il verbo circolare in questo campo ha un senso molto preciso e non interpretabile. Eccolo! Utilizziamo proprio wikipedia per sottolineare la contraddizione in termini all'interno della citazone di sopra.

Ma poi, quindi? Se hanno valore legale, in cosa consiste la bufala che BUTAC vorrebbe smascherare? Il punto è proprio questo!!!

Ma come, se queste monete possono circolare (in senso legale), significa automanticamente che hanno corso legale.
Del resto dove sta scritto che un collezionista non possa acquistare dei valori emessi da un altro Paese?
Certo non potrò mai andare al bar e pagare con queste monete tedesche, che poi vorrei vedere chi rifiuterebbe una moneta da collezione se fosse di valore superiore a quello facciale, (appunto queste monete non possono circolare nel confine italiano) ma la posso collezionare.

Anche Bufale.net si rifà all'articolo di BUTAC per smontare la notizia, pensate, forte del fatto che la pagina ufficiale del lancio della moneta da collezione, è stata rimossa dal sito della Bundesbank.

E quindi? Pur tentando non siamo riusciti a risalire ad alcuna pagina della Banca d'Italia che attesti la validità di nessuna moneta metallica a corso legale.
Ciò sarebbe sufficiente a mettere fuori corso tutte le monete in circolazione aventi una effige diversa dalle prime monete europee?

Un altro dettaglio che i siti anti bufala tendono a sottolineare è che la quantità di moneta emessa per fini collezionistici, è estremamente limitata.
Come se questo limite fosse invalicabile e imposto per legge. Cosa che infatti non è prevista.

Insomma la bufala, se c'è è quella creata dai due siti anti bufala, che trascurano il lato legale della faccenda.


Sorpresa, monete da 5 Euro anche in Italia! (Francia,  Belgio, Finlandia...)

Basta fare una ricerca in rete e... sorpresa!
Le monete da 5 Euro esistono anche in Italia.
Del resto gli appassionati di numismatica già lo sanno che esistono svariati tagli di queste monete che arrivano fino al valore facciale di 50 Euro.

Alcuni negozi specializzati in numismatica e collezionismo le espongono nelle vetrine da molti anni.

Monete da 5 Euro anche in Italia
Moneta commemorativa italiana da 5 Euro dedicata a Totò

Queste monete vengono realizzate con leghe pregiate, in oro, in argento... Ma questo non vieta di coniarle in metalli più scadenti!
Non esiste norma o legge che lo impedisca.


Ma allora queste monete hanno valore legale o no?

Ciò che i siti anti bufala si limitano a dire dà adito alla creazione della vera bufala, ovvero che dette monete non abbiano valore legale.
E non ci spiegano il significato di trovarci scritto sopra, Repubblica italiana... Dettaglio non da poco.

È vero, le monete da 5 Euro analizzate da BUTAC sono sì da collezione, ma ciò non toglie che le stesse possano avere comunque anche un valore legale entro il confine del Paese che le emette.
Altrimenti non avrebbero un valore facciale perché sarebbero vietate.

Hanno infatti un doppio valore.
Un valore nominale (o facciale) rappresentato dal numero sulla moneta (in questo caso 5 Euro) e un valore intirnseco.
Se per esempio sono coniate in oro, il loro valore reale sarà fissato in base al peso e al valore della lega della moneta.
Il valore delle monete poi oscillerà a seconda della loro tiratura, ovvero della quantità immessa, che le rende più o meno rare.
Più o meno richieste dai collezionisti.

Gli accordi prevedono la possibilità di emettere queste monete di pezzatura diversa da quella ufficiale (in questo caso 5€) che, avendo un valore nominale sono perfettamente legali. E non perché sono in metallo prezioso, bensì per il valore facciale ed il fatto che sono emesse dalla repubblica italiana.

È ovvio che nessuno andrebbe a comprare il giornale con una moneta d'oro.
Ma, se le stesse monete fossero coniate nei metalli normalmente usati, conserverebbero il valore facciale e rimarrebbero comunque monete a corso legale.

Se così non fosse saremmo in presenza di semplici medaglie commemorative.
Infatti perché  scriverci 2,5/5/.../20/50 € sulle monete?


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Ecco la risposta: le monete da 5 Euro nella realtà

Come spesso accade, non c'è migliore insegnante della realtà.
Ecco come ha comunicato la notizia il sito di Repubblica:

"Questa moneta speciale sarà accettata per il pagamento soltanto in Germania, ma probabilmente finirà per lo più nelle mani di collezionisti."

E il sito Quifinanza.it:

"Arriva la moneta da 5 euro. L’ha coniata la Bundesbank col nome di ‘Planet Earth’ e i primi 250.000 esemplari sono già tutti prenotati dai collezionisti, che l’hanno acquistata al costo di 15,50 euro al pezzo.

Tuttavia la moneta da 5 euro tedesca avrà anche una versione ‘spendibile’: altri due milioni e mezzo di pezzi, infatti, saranno disponibili – al costo del valore reale – per tutti i cittadini...."

Dunque se nei trattati non si parla di limiti imposti per le monete celebrative, dalla Germania ci viene confermato che esse possono essere coniate in metalli "standard".

 

La moneta da 20 Euro coniata dal Comune di Cosenza

Ma c'è un caso acnhe più curioso che riguarda stavolta una moneta da 20 Euro che però non ha corso legale.
Si tratta del Bruzio. Una moneta in argento che il Comune di Cosenza ha emesso, anzi ha messo in vendita, e che ha fini collezionistici, ma lo scopo di fare raccolta di risorse pubbliche.

Il Bruzio pur non avendo corso legale, può essere utilizzato nella spesa di tutti i giorni o collezionato dai cittadini.

In cosa consiste la strategia messa in atto dal Sindaco di Cosenza?
Il Comune ha stabilito che il Bruzio avrà valore legale non prima del 1 luglio 2019 e non oltre il 31 dicembre 2019.
Entro questo lasco di tempo i detentori della moneta potranno convertirla in Euro. Oltre la data limite il Bruzio andrà, per così dire, fuori corso.
Così facendo il Comune di Cosenza avrà ricavato un agio per l'ammontare del valore di tutte le monete che non sono state restituite, andando così a racimolare fondi cassa da spendere in opere pubbliche in ambito sociale.

Qui trovi tutti i dettagli della vicenda.

 

La moneta in tre aforismi
La moneta in tre aforismi.Dal libro di economia spiegata facile.


 

La domanda finale da porre ai nostri politici

Chi conosce il nostro lavoro sa benissimo che il principale obiettivo di Economia Spiegata Facile è quello di dare risposte pratiche e di porre domande importanti da cui ricavare soluzioni concrete.

Ora possiamo porre una nuova domanda ai nostri politici: Perché lo Stato non approfitta della residua sovranità monetaria per emettere una "sua" moneta?

 

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recensione al libro di economia spiegata facile

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Recensioni autentiche dei lettori del libro di economia spiegata facile giunto alla quarta edizione

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4 pensieri su “Le monete da 5 euro della Germania sono mito o realtà? Ecco la risposta definitiva.

  1. Una domanda viene spontanea, se l’art.128comma2 del trattato di Lisbona dispone il quantitativo in € che ogni stato può emettere e questo viene stabilito dalla BCE, e premesso che esistono una politica monetaria e una sovranità monetaria che concerne il diritto esclusivo di uno Stato di battere moneta.

    La prima, in Europa, è esercitata in regime di monopolio dalla Banca Centrale Europea e riguarda solo le “banconote” a corso legale, dette euro. La seconda, invece, appartiene ancora a pieno titolo allo Stato italiano in assenza di una norma che disponga il contrario.

    Addirittura, lo stesso articolo conserva in capo agli Stati il monopolio della produzione delle monete metalliche. La contingentazione dell’importo complessivo attribuito ad ogni stato prevede la monetazione circolante, da 1 cnt. a 2 €.

    Alcuni stati membri, Finlandia in testa, già dal 2003 hanno coniato monete bimetelliche da 5€, poi i 3€ Sloveni o i 5€ in rame Austriaci fino ad arrivare, sempre in rame, ai 10€ dello SCV.

    Chiaramente queste tipologie di monete sono spendibili solamente nello stato di emissione, anche se il loro costo di acquisto è di gran lunga superiore al valore nominale. Ritornando a quella che è la mia perplessità, mi chiedo se questa politica di inventarsi valori “alternativi” di monete possa aiutare uno stato a fare cassa.

    Se fosse realmente così, perchè non ci siamo arrivati prima ? ……..mi sfugge qualche cosa ???

    1. Dipende da come la adoperi.

      In situazioni di scarsità dovrebbe servire a immettere liquidità; quindi il contrario di “fare cassa”, almeno all’inizio.

      Oppure puoi fare cassa; così: https://www.youtube.com/watch?v=OdQlVOfkFiY

      Perché non ci siamo arrivati prima?
      È così da sempre. Anche ai tempi della lira la Costituzione consentiva l’emissione di monete alternative.

      Infatti la domanda corretta non è, perché non cia abbiamo pensato prima, ma, perché non lo facciamo?

  2. Non mi pare che il sito BUTAC si sbagli, difatti la fonte citata non si contraddice:
    -Le classiche monete commemorative da 2 Euro hanno corso legale in tutta l’Eurozona
    -Le monete commemorative da collezione (non i 2 Euro) hanno corso legale solo nello stato di emissione

    Nessuno vieta di di acquistare monete da collezione di altri stati, è vietato utilizzarli come metodo di pagamento

    Leggendo attentamente l’immagine di BUTAC puoi notare come ci sia scritto che il conio della moneta da 5 euro non sia una bufala, quindi non hanno provato a smascherare niente, ma semplicemente aiutare i dubbiosi a capire che non sia una bufala. Leggi bene la prossima volta

    1. Commento abbastanza inutile, visto che ripete quanto già esplicitamente scritto nel presente articolo.

      Il punto è che BUTAC vuole bollare come sostanzialmente inutili le notizie su monete di questo genere.
      Invece se ne dovrebbe parlare eccome, non tanto perché in Italia non vengano coniate, ma proprio per il motivo contrario.
      Solo che potrebbero essere usate con fini molto diversi da quelli canonici.

      TGcom24 non fa altro che fare il suo dovere, ovvero parlarne, sollecitando il lettore a porsi la domanda: perché non ne coniamo di più con obiettivi diversi da quelli numismatici?

      È BUTAC che crea pretestuosamente un caso dal nulla.

      Leggiamo l’inciso:
      “oggetto della polemica il fatto che da noi non si possano stampare banconote da uno o due euro, come da tempo richiesto da alcuni partiti.”

      (E CHI L’HA MAI DETTO QUESTO? Qualcuno, apprerò!) volendo sottolineare che le monete di questa fattura possono circolare solamente entro i confini nazionali, come se qualcuno avesse mai voluto sostenere il contrario. Anzi, come a sottolineare che questo sarebbe uno svantaggio.

      È BUTAC che crea la bufala secondo cui, sì è normale che gli Stati conino questi esemplari in occasioni particolari – inducendo a credere che siano l’unico caso in cui queste possano esistere.
      BUTAC cerca il pretesto, così, artificialmente per screditare una forma di moneta che, di fatto, ha valore legale e può fungere come moneta regolare; come se invece fosse obbligatorio coniarla in metallo prezioso ad esclusivo appannaggio dei collezionisti senza se e senza ma, rendendone svantaggioso il suo uso negli scambi normali.

      Insomma, stando al trattato di Lisbona, non è vero che questa moneta può essere emessa soltanto in occasione di eventi commemorativi, né che il suo valore nominale debba essere sempre inferiore al valore intrinseco, bensì potrebbe essere introdotta su scala maggiore esclusivamente per aumentare la massa monetaria in circolazione ENTRO I CONFINI NAZIONALI.

      Infatti il bisogno oggi è proprio questo.

      Lo scopo del nostro articolo, contrariamente a quello di BUTAC è asserire questo.

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