Il signoraggio bancario è un complotto ordito dalle banche per tenerci in schiavitù o ha altre basi che possiamo comprendere? In questa seconda parte analizzeremo per punti ogni aspetto tecnico che i signoraggisti imputano al complotto e vedremo cosa c'è di vero e cosa invece no.
La teoria del complotto
Nel primo articolo abbiamo visto il complotto del signoraggio sotto il punto di vista comunicativo veniamo alla parte più propriamente tecnica. La teoria del complotto una serie di affermazioni attribuendo alle banche centrali il ruolo principale nell'orchestrazione di un piano atto a ridurre in schiavitù l'intera popolazione mondiale.
Vediamo questa serie di accuse ed analizziamole da un punto di vista tecnico.
Per comprendere il signoraggio bancario occorre sapere almeno alcune cose basilari come:
- cos'è la moneta;
- cos'è una banca centrale;
- chi e come crea il denaro;
- come funziona il sistema del debito;
- come viene trasferita la moneta dal nulla alle tasche dei cittadini.
Sono tutte cose che chi ha letto il libro di economia spiegata facile non ha avuto difficoltà a comprendere e ad imparare.
Del resto lo abbiamo spiegato con tanto di disegni e una certa quantità di grafiche che semplificano in poche righe tutti i passaggi necessari.
Ecco i punti salienti della teoria del complotto del signoraggio.
1) Le banche centrali sono possedute da banchieri privati e vendono soldi agli Stati per mantenerci tutti in schiavitù
Secondo questa teoria a farla da padrone sono le banche centrali (BC) private, anzi possedute dai vari Soros, Rotchild, ecc. insomma sempre i soliti, che per tenerci schiavi vendono i soldi agli Stati per ridurli in schiavitù per effetto del debito pubblico.
La lettura dei capitoli sui saldi settoriali e sul debito pubblico del libro di economia spiegata facile chiariranno i rapporti fra Stato e Banca Centrale e quali ruoli ricoprano tutti i soggetti deputati a trasferire il denaro dal nulla alle nostre tasche.
Per prima cosa le banche centrali non vendono alcunché agli Stati, ma sono un organismo deputato a gestire le politiche monetarie per conto dello Stato sovrano, ovvero del Ministero del Tesoro.
Quindi, in uno Stato sovrano, il rapporto gerarchico è esattamente il contrario di ciò che credono i signoraggisti: è lo Stato che, in caso di necessità, utilizza la Banca Centrale (BC) per poter fare della spesa pubblica, creando moneta ex-nihilo (dal nulla) di proprietà dello Stato.
Lo Stato sovrano è infatti IL PRIMO a emettere la moneta che controlla, che quindi è di sua proprietà. Una volta che lo Stato avrà speso il denaro creato dal nulla dalla BC, esso fluirà nell’economia diventando denaro di proprietà dei cittadini.
Nell’eurozona però il discorso cambia. Infatti qui è la BCE ad emetterla (attraverso le banche centrali dei singoli Stati); non solamente un organo indipendente, ma persino un organismo extranazionale e sovranazionale. Ciò fa dell’euro una moneta straniera a tutti gli effetti. E questo è effettivamente un grosso problema. Non è però una questione di signoraggio, ma di opportunità di avere un organo indipendente gestito con finalità di fatto politiche ma che non si fa carico delle problematiche macroeconomiche come la disoccupazione.
Il problema del debito pubblico è che dovrà essere rimborsato per la quota dovuta ai mercati, non alla BC. Ciò rimane un problema relativo per uno Stato sovrano (a seconda del livello della sua economia), perché può sempre fare fronte al debito.
Come vedremo in seguito infatti, lo Stato Sovrano, all’occorrenza ha sempre un prestatore in grado di metterlo nelle condizioni di onorare i debiti verso i privati e le istituzioni finanziarie creditizie.
Lo Stato sovrano non può mai fallire.
La cosa quindi è completamente diversa quando lo Stato non emette e non controlla la propria moneta, perché dovrà sempre chiederla in prestito stando a condizioni tendenzialmente più favorevoli al prestatore.
È questo il caso dell'eurozona. A proposito di eurozona, la BCE è partecipata esclusivamente dalle banche centrali degli Stati aderenti alla moneta unica, più una piccolissima percentuale riservata alle banche centrali dei Paesi partecipanti al mercato europeo.
2) Lo Stato si indebita con la BC perché si fa prestare soldi in cambio di Titoli di Stato.
Questo in realtà non avviene in nessuna parte del mondo, perché semplicemente è vietato dai regolamenti. Ciò che in realtà avviene, è che la BC acquista i Titoli pubblici partecipando alla cosiddetta asta secondaria dei Titoli, cioè solo in seconda battuta e non sulla nuova emissione dei Titoli.
La BC quindi opera nel cosiddetto mercato aperto.
3) Le tasse servono proprio a questo: a esercitare la leva della schiavitù agendo per mezzo dello Stato, per conto delle banche centrali.
Falso: le tasse hanno tutt’altri fini. In questi due video abbiamo spiegato alcuni degli impieghi delle tasse. Vale la pena farti notare che, credendo a questa tesi i signoraggisti offrono un assist perfetto agli ultra-liberisti; poiché, credere che le tasse servano a restituire i soldi creati dal nulla (allora a cosa è servito?) significa sminuire il ruolo dello Stato e a stabilire che debba essere il mercato ad occuparsi dell’economia.
Quando lo Stato emette dei Titoli pubblici, questi diventano degli attivi per chi li detiene. Quindi i Titoli di Stato che entreranno in possesso della BC saranno un suo attivo.
Quindi il saldo fra Stato e BC rimane perfettamente in pari.
Le tasse in uno Stato sovrano, servono a tenere sotto controllo l’inflazione, a redistribuire le risorse e ad altre questioni (vedi i video).
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4) Le banche commerciali creano moneta dal nulla, la prestano ai clienti e li ricattano o si appropriano delle loro cose.
Secondo i signoraggisti, le banche creano denaro dal nulla premendo i pulsanti di un computer (moneta bancaria) e ce lo prestano. Noi però dovremo ripagare il debito con soldi veri; così, quando avremo restituito il prestito, la banca si sarà arricchita sulle nostre spalle.
Come abbiamo già visto debiti e crediti si compensano e, a mano a mano che restituiremo il prestito il nostro debito scenderà, anche il credito della banca calerà fino ad arrivare a zero (al netto degli interessi).
In ogni caso il debitore ripagherà il debito con rate versate con gli stessi mezzi con cui la banca l’ha creato, quindi sempre con moneta bancaria, cioè transitando sul tuo conto corrente dopo che il tuo datore di lavoro o cliente avrà ACCREDITATO lo stipendio o il saldo di una fattura sul tuo conto.
La banca commerciale, quando eroga un prestito, ACCREDITA la cifra su un conto corrente ed esattamente dallo stesso conto corrente (o da altri in suo possesso) il debitore trasferirà in senso contrario le rate mensili.
Non in contanti quindi, ma con bonifici o prelievi automatici dal conto, quindi con denaro elettronico, oppure assegni
Insomma tutti noi cancelliamo i debiti utilizzando i crediti.
I profitti delle banche derivano dagli interessi maturati sui prestiti, non dalla creazione di denaro; perché una volta restituito il prestito, quel “denaro” si cancella!
Il cliente non si indebita con la banca: si indebita con l’auto che acquista a rate o con la casa su cui apre un mutuo.
Ciò non significa che le banche siano tutte oneste e che operino tutte in modo trasparente, ma questo riguarda altri tipi di truffe che nulla hanno a che vedere sol signoraggio.
5) Le banche centrali si arricchiscono creando denaro
Quando le BC emettono moneta lo fanno acquistando Titoli di pari valore nominale.
I Titoli rappresentano le attività all’interno del bilancio della BC, mentre la moneta creata per acquistarli viene messa tra le passività di bilancio.
Quindi, in verità, l’emissione di moneta rappresenta un debito di bilancio per le banche centrali.
I soldi che abbiamo in tasca sono nostri. Sono nostri perché li abbiamo guadagnati con il lavoro. Non appartengono e non li dobbiamo restituire a nessuna banca centrale.
6) Le banche centrali creando moneta mettono a bilancio dei passivi (vero) che utilizzano per nascondere dei profitti (falso) e lo stesso fanno le banche commerciali in accordo con le BC tutte le volte che si fanno prestare dei soldi.
Falso, quando la Banca Centrale presta denaro ad una banca commerciale che richiede contanti o altra moneta, trasferisce una passività a quest’ultima, ma al contempo cancella un pari importo dalle riserve che la banca commerciale ha presso la BC.
Quindi per esempio: la BC dà 2.000€ alla banca commerciale e sottrare 2.000€ dalle sue riserve depositate presso la BC.
Se le banche commerciali occultassero nei bilanci tutta la moneta che emettono non potrebbero fallire e potrebbero beatamente fregarsene degli NPL.
Inoltre, visto che questo presunto reato non è mai stato scoperto, né condannato, non avrebbe senso per loro prendersi il rischio di fare tutte le altre truffe, che invece sono emerse e vengono punite dalla legge, come quella degli interessi nascosti o dell’anatocismo, ovvero degli interessi sugli interessi. O, ancora, perché truffare i soci gonfiando il valore delle azioni come accaduto con la Banca Popolare di Vicenza o nascondere parte dei profitti nei paradisi fiscali, se possono farla franca con il trucco del signoraggio?
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7) Le BC prestano agli Stati denaro elettronico creato dal nulla e pezzi di carta colorata, mentre lo Stato li scambia con Titoli pubblici che equivalgono al rimborso tramite proprietà reali o comunque in valore corrispondente.
Falso: i Titoli di Stato sono a loro volta garanzie stampate su pezzi di carta creati dal nulla.
I Titoli pubblici in possesso della BC rientrano tra i propri attivi. Questo particolare status fa sì che debiti e crediti si annullino dando saldo zero.
Il discorso cambia quando i creditori dello Stato sono i mercati per effetto delle regole delle aste sui titoli.
8) La Banca d’Italia è privata e ricava profitti dal signoraggio per conto di banche di proprietà di poche famiglie al mondo.
La banca d’Italia DA SEMPRE è partecipata da banche ed assicurazioni che per legge devono avere sede legale in Italia.
Partecipano alle quote di Bankitalia perché ne hanno acquisito dei pacchetti in cambio di propri Titoli.
Ma, benché Bankitalia sia partecipata da enti privati il suo statuto rimane pubblico e le politiche monetarie vengono decise dal Governo e dal Parlamento in carica.
I partecipanti alle quote di Banca d’Italia non hanno diritto di spartirsi tutti gli utili della Banca d’Italia, ma solo una piccola parte.
La BCE invece è partecipata esclusivamente da banche centrali. In maggioranza dalle BC degli Stati aderenti all'unione monetaria e per il 3,75% anche dalle altre BC europee.
La Banca d’Italia fa utili da signoraggio?
Certamente sì.
Nell’eurozona l’emissione della moneta legale nella forma della cartamoneta e di quella elettronica, è riservata alla BCE (che la espleta delegando le BC dei singoli Stati a farlo), mentre alle banche centrali dei singoli Stati compete il conio diretto delle monete metalliche.
Entrambe le situazioni avvengono nell’ambito della cosiddetta politica monetaria.
La suddetta politica monetaria dà luogo a un signoraggio della BCE (per la parte cartacea ed elettronica) e a un signoraggio della Banca d’Italia (per la parte delle monete metalliche), quindi di utili delle BC.
Sul sito della Banca d’Italia il signoraggio appena descritto viene definito “reddito monetario”.
Ecco cosa si intende, sempre dal sito di Bankitalia:
“Per signoraggio viene comunemente inteso l’insieme dei redditi derivanti dall’emissione di moneta. Per le banche centrali, il reddito da signoraggio può essere definito come il flusso di interessi generato dalle attività detenute in contropartita delle banconote in circolazione o, più generalmente, della base monetaria.”
Quindi in estrema sintesi: Il signoraggio è una tassa sulla moneta dovuta al SERVIZIO CHE LA MONETA STESSA OFFRE: GARANTIRE E FACILITARE gli scambi
Ma la BCE creano degli utili anche dall'emissione di moneta in quanto la scambiano con titoli di proprietà delle banche. Da questi Titoli la BCE ricaverà delle rendite, giusto?
Ecco, quello è il signoraggio: un margine ricavato sull’emissione di moneta.
Altri utili delle BC scaturiscono dalla tassazione dei depositi che le banche commerciali hanno presso di loro.
A chi vanno gli utili da signoraggio della BCE?
Gli utili netti della BCE - tolte quindi le spese - vengono distribuiti fra le banche centrali che partecipano all’azionariato della BCE.
La spartizione avviene in base alle quote di ciascuna BC che a loro volta sono in proporzione con la popolazione di ciascuno Stato aderente.
Il 3,75% viene distribuito fra le altre BC dei Paesi europei che pur non adottando l’Euro, fanno comunque parte dello stesso mercato.
A chi vanno gli utili da signoraggio della Banca d’Italia?
Leggiamolo sul sito della Banca d’Italia:
- Alla riserva ordinaria, fino alla misura massima del 20 per cento;
- Ai partecipanti, che risultino titolari delle quote al termine del quarantesimo giorno precedente alla data dell’assemblea in prima convocazione, fino alla misura massima del 6 per cento del capitale
- Alla riserva straordinaria e a eventuali fondi speciali, fino alla misura massima del 20 per cento
- Allo Stato, per l’ammontare residuo.
- Allo Stato, cioè a noi, torna in tasca il 54% minimo, oltre alle riserve (40% massimo) che restano a Banca d’Italia.
- Appena il 6% (o meno) finisce ai partecipanti al capitale della Banca Centrale.
- Questo 6% viene suddiviso tra tutti i partecipani al capitale della Banca d’Italia, che in totale sono 178 soggetti tra banche e assicurazioni.
Nell’ultimo anno fiscale (vedi bilancio del 2021) si sono dovuti spartire 40 milioni (225mila a testa in media). Lo stipendio medio annuo di un giocatore di fascia alta del campionato di calcio di serie B.
A guardare i numeri verrebbe quasi da dire: viva il signoraggio bancario!
Se ti sei perso la prima parte di questo articolo LEGGILA ADESSO.