Beppe Grillo e il M5S, i giullari che presero in giro l’Italia. I traditori – Introduzione

Beppe Grillo - i traditori dell'Italia

Quando Beppe Grillo fa irruzione nella scena politica italiana, non come comico ma come mina vagante nel sistema dei partiti, ha inizio quella che ha tutta l'aria di poter essere una rivoluzione.

È il 12 luglio del 2009 quando Beppe Grillo annuncia la sua intenzione di entrare in politica con un movimento alla cui testa si mette come garante e non come candidato.

Garante di che cosa? Garante di un "non statuto" che rappresenti le istanze del popolo tradito dai partiti tradizionali. Avere un "non statuto" equivale ad essere un "non partito", ovvero ad essere diversi dai traditori del Paese.

BEPPE GRILLO IN POLITICA, ECCO COME TUTTO EBBE INIZIO

Sono gli anni in cui Grillo conduce la sua campagna contro la svendita della Telecom. Dallo stesso anno parteciperà alle assemblee degli azionisti dopo aver raccolto, tramite un suo appello sul blog, beppegrillo.it, le deleghe di migliaia di piccolissimi azionisti che non contavano nulla nelle decisioni societarie.

All'inizio si era provocatoriamente candidato alla segreteria del PD con l'obiettivo di riportare uno dei maggiori partiti italiani ad occuparsi di politica e non più di banche, di affari e di "inciuci" con Berlusconi con il quale il Partito Democratico aveva intessuto un patto basato sul conflitto di interessi.

 

Beppe Grillo si candida alle primarie del PD

fonte

 

È un evento epocale che suscita l'ilarità di molti che lo considerano una semplice provocazione goliardica: entrare nel PD per diventarne capo politico per costringere il partito a fare vera opposizione a Berlusconi.

 

Il contesto storico in cui nasce il movimento di Beppe Grillo

Dobbiamo ricordare in quale contesto si svolgono i fatti.
Siamo all'apice dell'inciucio tra Berlusconi e il PD che determina una alternanza dell'una e dell'altra forza al governo dell'Italia, senza che nulla cambi.
È questa l'eredità lasciataci dalle falsa rivoluzione di Tangentopoli (VIDEO).

È talmente evidente che le forze politiche in campo non vogliano farsi del male reciprocamente che diventa palese anche nelle audizioni pubbliche in Parlamento.

 

Basti pensare al tema del conflitto di interessi berlusconiano. Berlusconi è contemporaneamente capo di Governo a fasi alterne pur possedendo tre reti televisive ed innumerevoli proprietà che ne minano l'imparzialità in ambito politico-legislativo.

Un problema gigantesco (a parole) secondo la teorica opposizione e soprattutto per i giornalisti d'inchiesta come Marco Travaglio e la schiera de Il Fatto Quotidiano, fondato proprio in quegli anni (2009) per denunciare il rapporto stretto tra PD e Berlusconi.

Travaglio è già collaboratore del blog di Beppe Grillo con la sua rubrica Passaparola, in cui denuncia le malefatte del Cavaliere e del Partito Democratico.
Qui una cospicua carrellata di suoi interventi.

Il tema principale è l'onestà; un tema costante in questi anni. Come dimostra questo recente scambio fra Travaglio e Renzi, secondo il popolo grillino e i suoi leaders, l'onestà va ricercata fin nelle piccolissime cose come le bugie:

 

 

La nascita di un nuovo quotidiano ci dà la misura di come esista un tale fermento contro lo status quo politico, da determinare anche il tentativo di spostare la discussione e l'opinione pubblica anche a mezzo stampa, su questi argomenti.

Il Fatto Quotidiano diventerà di fatto il principale sponsor mediatico e autentica cassa di risonanza del nuovo movimento di Beppe Grillo - com'è facile intuire sin da subito - poiché fino a quel momento il nascente progetto di Beppe Grillo - sorto in rete - aveva potuto fare leva solamente sul blog beppegrillo.it e successivamente sul canale La Cosa oppure sul fiancheggiamento di canali indipendenti su YouTube come quello di Salvo Mandarà e Claudio Messora.

Possiamo quindi tranquillamente affermare che l'ingresso di Beppe Grillo sulla scena politica determina la nascita di un polo dell'onestà.

 

Se lo diciamo lo facciamo

Fonte

 


Perché Beppe Grillo non si candida come politico?

Il motivo della mancata candidatura di Beppe Grillo alle elezioni politiche risiede nel principio fondante del suo movimento: in politica devono entrare solo dei cittadini onesti e con la fedina penale pulita.
Non si sarebbero fatti chiamare Onorevoli, bensì Portavoce dei cittadini. Perché sì: tutti i politici non sono altro che i nostri dipendenti.

 

 

Essendo stato condannato per omicidio colposo plurimo, un fatto su cui non intendiamo speculare come è divenuto abituale fare, Grillo non può di fatto fare politica come eletto.

Per questa ragione rimarrà il garante del non-statuto del movimento. Ciò che cambierà, come vedremo in questo articolo sono le regole e soprattutto la loro applicazione. Tutto sotto l'occhio vigile del garante che non mancherà di metterci molto del suo per deviare il percorso...

Grillo ha già saldato il suo debito con la giustizia e starà certamente continuando a farlo con la propria coscienza. Però della sua vicenda personale citiamo un dettaglio che resterà costantemente a galla, come una macchia di unto, la continua pratica di auto-assoluzione del suo, anzi dei suoi, movimenti e dei singoli esponenti che lo comporranno in futuro.

 

Beppe Grillo, mi sono già assolto

 


I Meetup degli amici di Beppe Grillo

il logo di meetupDopo le ripetute chiamate alla partecipazione - ad alzarsi dal divano e a reagire, mettendo in rete tutte le migliori competenze, con l'obiettivo di creare una forza dal basso capace di contrastare il declino politico, economico, ambientale e sociale dell'Italia - attorno all'idea di Grillo comincia via via ad addensarsi l'interesse di professionisti dei più disparati settori della vita civile. Tutti normali cittadini che vogliono mettere assieme le proprie forze a disposizione del cambiamento tutte le competenze di cui l'Italia ha bisogno.

Arrivano esperti di scienza, cultura, economia, tecnologia e dell'informazione alternativa che, richiamati dal comico genovese, entrano a far parte del palinsesto sia del sito di Beppe Grillo, che persino dei suoi spettacoli, come nel caso del Professor Montanari, microbiologo e di altri esperti, come avvocati, commercialisti, ecc.

Lo scopo di Grillo è quello di accrescere la credibilità del suo progetto attraverso lo smascheramento di truffe fiscali, mediatiche, scientifiche, ecc. utilizzando esperti e persone perbene in contrapposizione alle lobby del potere diffuse in qualsiasi settore della vita sociale, politica, finanziaria ed economica italiana.

Per dimostrare che non ha interessi personali, ma solo l'utopia di liberare l'Italia dai poteri massonici e lobbystici, Beppe Grillo chiama all'adunata semplici cittadini, ma soprattutto intelligenze nei vari settori sociali ed economici del Paese pescando tra la gente comune, senza un passato in politica.
La sua idea è di creare un movimento dal basso che sappia premiare il merito di chi ha qualità e si impegna quotidianamente nella vita sociale ed economica dell'Italia, promettendo di portare, un giorno, in Parlamento le migliori intelligenze selezionate in rete sulla base di specifiche competenze e di meriti dimostrati e di realizzare progetti concreti che possano migliorare la vita della collettività e ripulire il Parlamento italiano dalla corruzione e dalla gestione del potere per fini personali.

Per fare tutto ciò Grillo individua 5 campi specifici in cui le intelligenze messe in rete dovranno produrre il programma dell'Italia del futuro:

  1. acqua pubblica,
  2. energie rinnovabili,
  3. trasporti sostenibili,
  4. sviluppo (economico) sostenibile,
  5. connettività.

Saranno le future 5 stelle che campeggeranno nel nome e nel logo del prossimo movimento...
Per far sì che l'organizzazione possa avvenire dal basso, Grillo mette a disposizione la sua conoscenza dei mezzi di comunicazione tra gli utenti che si potranno incontrare online. La piattaforma suggerita è Meetup.com.

È il 16 luglio 2005 quando Grillo lancia il primo Meetup.

I temi trattati nei Meetup in pratica ricalcano gli argomenti lanciati durante gli spettacoli del comico.

 

 


 

I Meetup degli amici di beppe Grillo

 

Per iniziare a gestire la confluenza delle idee nella rete, Grillo decide di affidarsi alla piattaforma Meetup che serve a mettere in comunicazione, in rete, gli attivisti e a materializzare gruppi di lavoro per ciascun ambito, sparsi sul territorio nazionale.

 

ECONOMIGRAM sul M5S grillini e Beppe Grillo
Una delle intelligenze pescate in rete dal M5S dopo una lunga e minuziosa selezione dei migliori. Pagina tratta dal libro ECONOMI/GRAM

 


 

La propaganda dei 5 Stelle tra cabaret e cultura pop anni Ottanta

Le prime regole prevedono che il movimento non abbia un capo e che anche nei singoli Meetup la gestione dei gruppi sia basata sulla rotazione degli incarichi, in modo che nessuno abbia il tempo di accumulare ed esercitare individualmente il potere a nessun livello, ma che siano le persone collettivamente ad organizzarsi in una nuova forma di democrazia basata sul modello della democrazia dal basso.

M5S democrazia dal basso

 

Nascono così gli Amici di Beppe Grillo, la rete di Meetup riconosciuta ufficialmente dal comico genovese. Lo scopo non è quello di creare un partito politico, bensì un movimento moralizzatore e di opinione diffuso su tutto il territorio nazionale con l'obiettivo di condizionare dal basso le scelte politiche dei partiti - a cominciare dal livello locale - con operazioni tipo Fiato sul collo, ovvero attività di controllo sui politici affinché portino avanti le reali istanze delle persone cristallizzate nelle proposte dei Meetup.

 

 

Ma nei Meetup, di fatto, ciò di cui si discute sono esclusivamente gli argomenti trattati da Grillo sul suo blog.

Ricordo ad esempio la campagna interna agli Amici di Beppe Grillo sull'idea che i politici non dovrebbero essere votati, bensì estratti a sorte.

 

Beppe Grillo: estrarre a sorte i politici

 

Un'altra idea che Grillo portava a spasso per l'Italia era quella che i cittadini dovessero avere il diritto di trovare nella scheda elettorale l'opzione "nessuno dei suddetti" (che di fatto oggi si esercita con l'astensionismo o presentandosi al seggio e rifiutando le schede elettorali.
Si trattava di una delle tante idee di propaganda dalla facile presa sulla base, scopiazzando da film e battute di altri comici.
Grillo e gli autori dei suoi spettacoli - che nel frattempo ha visto moltiplicarsi repliche in tutta Italia - sapranno attingere alla cultura pop degli anni '80 e dai principi della propaganda del primo Novecento, per comporre il puzzle della comunicazione alla base degli spettacoli di Grillo prima e della propaganda politica poi.

Eccone un esempio che forse qualcuno dei primissimi attivisti ricorderanno.
Nel film Chi più spende... più guadagna del 1985, ritroviamo molti dei capi saldi della propaganda grillina: linguaggio greve, populismo, banalizzazione della politica, individuazione del nemico comune (tutti i politici), qualunquismo.
E, dulcis in fundo, che la politica si può fare senza soldi. Un concetto alla base della cancellazione dei finanziamenti pubblici ai partiti.
Per dimostrarlo il Movimento rinuncerà ai rimborsi elettorali perché come amano ribadire i grillini, non servono politici ma cittadini onesti nelle istituzioni...

 

 

Ao', nun permetteteve de chiamarli politici.

"IO NUN SO' POLITICAAAA" è uno dei meme più popolari sfornati dal web dopo la piazzata di Paola Taverna, la pasionaria tutta d'un pezzo (quando stava all'opposizione).
Ecco la Cinquestelle in una delle più famose interpretazioni:
 

In realtà il M5S durante la sua costruzione seppe finanziarsi a spese degli stessi attivisti che si auto tasseranno per sostenere la propria missione politica. Questa della politica a costo zero è l'ennesima promessa che verrà tradita.

Tutto ciò che non viene trattato o deciso da Grillo nei Meetup è tabù.

Per tornare alla censura interna, quando Grillo dirà di non parlare di moneta, perché "è un tema complesso che spaventa la gente", nei Meetup sarà vietato parlare di moneta. Eppure fino allo spettacolo andato in tour fino sei mesi prima era proprio lui a parlarne, spacciano per vera la bufala del signoraggio bancario; ma intanto parlava giustamente delle banche centrali, che è già qualcosa

 

Il tema delle banche poi era al centro di alcune sue performance già dagli anni '70. Poi ci tornerà sopra nel 2012 durante la campagna elettorale. Un appassionato insomma. Fuorché quando gli attivisti se ne occupavano.
Lo scriviamo in veste di testimoni oculari e di protagonisti di proposte sulla diffusione della conoscenza sulle questioni monetarie sistematicamente bloccate "perché Grillo aveva deciso così"

Altri esempi di dove Beppe Grillo e la Casaleggio & Associati attingerà la forma del proprio movimento si riscontrano palesemente nel Fronte dell'uomo qualunque, un'idea italiana del Novecento, e negli 11 punti di Goebbels della propaganda nazista, spiegati anche nel libro di economia spiegata facile.
Ancora oggi queste 11 regole sono alla base della propaganda sia politica che pubblicitaria, nel settore del marketing. Marketing di cui la Casaleggio & Associati, la struttura finanziaria, comunicativa e strategica che sostiene il movimento di Grillo, fa abbondante uso e soprattutto sperimentazioni.


 

Beppe Grillo in politica? Fondi un suo partito e vediamo quanti voti prende


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