La lotta dei liberisti alla realtà a suon di propaganda

Michele Boldrin e la propaganda liberista

Spesso, quando ci si sforza di trovare un accordo nelle ragioni altrui, ci si imbatte nell’impossibilità di ricavare un senso logico anche nel pensiero di quelli che si richiamano all’indipendenza e che fanno della ragione il loro faro (a parole).

Michele Boldrin e la lotta alla realtà a suon di propaganda

È così quindi che si scopre di quanta retorica propagandistica sia intriso anche il ben che minimo post o tweet, che scade nel rutto da bar appena il tale tocca la tastiera.

Il bello è che Michele Boldrin, l’autore in questione, passa le sue dirette web a sberleffare leghisti e grillini, come fossero una razza inferiore; salvo poi rivelarsi loro pari. Gustoso anche il suo modo di insultare e di dare del putiniano a chiunque gli risponda diversamente dal genuflettersi di fronte alla sua maestà.

Michele Boldrin e la capacità di analisi in rapporto ai suoi colleghi

Non che abbia sempre torto, anzi, spesso le sue ragioni di partenza sono condivisibili. È quando passa a motivarle che ti cadono le braccia. Del resto il deficit delle sue argomentazioni, è palese solo a sentirlo.

Limitate, troppo verticali, come si suol dire, sull’argomento specifico, senza considerare mai la variabile umana che sta alla base dell’economia, financo giungere a considerare imprevisti e deviazioni di percorso della storia e della geopolitica e spesso, come molti “esperti”, in barba alla realtà che gli rema contro e va in direzione opposta alle loro opinioni.

Ma se vogliamo vederlo nella sua plasticità, facciamolo confrontandolo con l’esposizione di una sua collega durante l’intervista doppia in questo video.

La differenza è abissale. Non appena l’economista italo-inglese gli fa notare che i soldi dipende come li spendi, cosa ci fai, ecc. crolla il palco.
Che l’economia vira a sua volta a seconda di come la usi, il Boldrin, che campa di stipendio come docente universitario, non l’ha mica ancora capito.

Una volta che ha detto: “Stato sprecone, debito pubblico male e Statali ladri” lui è a posto. Per ribadire sul suo leghismo intellettuale.

Ma veniamo al dunque.

Il tweet di Michele Boldrin che smonta il rublo

In questo tweet espone un’idea di una mediocrità disarmante persino per una badante ucraina; con tutto il rispetto.

Tweet di Michele Boldrin sul rublo

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Tanto per pesare la qualità intellettuale, quando si è trattato di scoprire il significato di MERITO secondo i liberisti, Boldrin ci ha illuminato con un video sulla famigerata Eurolega di calcio, che abbiamo analizzato in questo articolo.

Secondo il docente di economia è del tutto motivato l’interesse dei grandi club europei (indebitati fino al midollo) di fare parte di un torneo elitario, senza doversi sporcare le mani con squadrette come l’Atalanta; che squadretta è perché non falsa i bilanci come le grandi squadre. Il merito per Boldrin è saper rubare.

Ma torniamo al tweet oggetto di questo pezzo.

Al di la dello strafalcione grammaticale, che sfugge anche ai migliori, facciamo un’analisi dell’illuminante pensiero.

A parte confutare in prospettiva ciò che la realtà fattuale dimostra quotidianamente da quando è iniziato il conflitto in Ucraina, il Michele Boldrin ci mostra l’andamento della quotazione del rublo sull’euro, per significare che il crack della Russia sarebbe, se non prossimo, comunque inesorabile.

Il nostro fa di tutto per ignorare l’andamento dell’euro rispetto al dollaro, di cui invece gli italiani hanno ben presente la scarsa tenuta dei mesi scorsi.

Eccolo qui sotto.

andamento euro dollaro

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Si, è vero: l’euro ha recuperato (metà strada), ma e che prezzo?

Come ha fatto l’euro a tornare sopra al dollaro?

A colpi di aumento dei tassi di interessi, per tenerne alto il valore, sferrati dalla BCE. Non solo ci siamo accorti che per abbattere l’inflazione (da offerta e non da moneta) si devono aumentare i prezzi (abbastanza da rendere inaccessibile i mutui casa e spalancare il mercato italiano agli stranieri), ma che, con la deflazione ormai conclamata (prezzi alti e salari bassi), noi siamo più poveri e le attività in crisi stanno finendo all’asta a cui partecipano solo i cinesi.

A proposito di impero del male, evocato dallo stipendiato, qui ci troviamo di fronte a quello fatto del dumping dei prezzi, della concorrenza sleale, dell’infrazione dei brevetti e dello sfruttamento dell’uomo sull’uomo che evidentemente un liberista come lui (anche se nega di esserlo), non ritiene poi così maligno.

Tanto, noi abbiamo l’eurone forte che ci protegge dall’inflazione. Chi se ne importa se la BCE chiude i rubinetti alle imprese italiane.

Una volta che i cinesi si saranno comprati tutto a prezzi di saldo, potremo andare tutti a lavorare strapagati nelle grandi imprese (ma con la sede fiscale ben lontana) come Amazon. Proprio come piace a Boldrin.

Quindi, che male c’è a vederselo direttamente in casa nostra l’impero del male, quello vero? Ma non importa. Intanto, mentre il Boldrin ci invita a resistere…

La retorica di Michele Boldrin quando si scontra con la realtà.

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Ottimi questo euro che ci fa diventare ricchi lavorando di meno e queste sanzioni che colpiscono gli oligarchi russi!


La resistenza russa

Nel frattempo pare che la resistenza russa se la stia cavando piuttosto bene in Africa, dove ha aperto un fronte che va a colpire gli interessi di Francia, UK e USA, in modo da poter controllare meglio i traffici di materie prime e pure migratori.
Forse è anche per questo che gli investimenti in borsa nelle aziende che investono nell’intelligenza artificiale, hanno bruscamente tirato il freno a mano?

La Russia in Niger

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Gli interessi russi in Africa.

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Niger interviene la Wagner

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Colpo di Stato in Niger


 

Russia nuova missione lunare

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Uè, Sior Boldreen; mica male questa resistenza russa, per una nazione data dai media senza armi e munizioni già dopo due mesi dall’inizio del conflitto ucraino…

 

Quanti imperi del male esistono?

Quindi, se c’è un impero del male che farà crack, quello siamo noi, come dimostra la storia europea almeno dallo smembramento della Jugoslavia alla negazione della strage di Odessa, sbianchettata persino da wikipedia.

Eh sì, buon caro Boldrin, è facile resistere, resistere, resistere, con lo stipendio da docente universitario e la tassazione degli USA.

Mica come i gonzi che ti seguono e ti chiedono persino le previsioni sul crollo dell’economia russa che, se mai, avverrà probabilmente dopo il crollo dei loro conti correnti, caro Boldrin.

Le uniche speranze sono due: che la guerra in Ucraina finisca al più presto e così tutte le altre, per il risparmio di vite e di non scoprire troppo tardi che Boldrin sta speculando contro il rublo o sulla guerra in Ucraina – perché è l’unica spiegazione che riesco a darmi della sua faciloneria; da sbattere in faccia ai suddetti gonzi il loro stesso stato intellettuale.


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Quando Boldrin si spinge a fare previsioni…

Non è niente male neanche questo tweet del nostro eroe, che (l’ex) Twitter riporta a galla:

Boldrin e le previsioni sulla guerra in Ucraina

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Caro Boldrin, bisogna vedere se per la fine della guerra, di scatolette di carne, ce ne saranno rimaste abbastanza per noi… grazie all’euro che ci protegge:

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Per acquistare un'auto ci vuole un reddito doppio rispetto a 20 anni fa.

 

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in 20 anni prezzi dell'auto raddoppiati

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Guardi Michele Boldrin che le cominciano a scarseggiare le scatolette

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Al momento pare che le scatolette ai russi gliele stia portando qualcun altro…

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FONTI:

Tweet di Michele Boldrin

Cambio USD EUR
La Russia in Niger
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