Il mondo sta imboccando la rotatoria. Quale uscita ha scelto l’Italia?

rotatoria

Sebbene l’Italia goda delle sue estati al mare, il mondo intero sta prendendo una direzione cruciale, come un veicolo che imbocca una rotatoria complessa.

Quali destini attendono il pianeta? In che direzione si sta muovendo la realtà?

Mentre ci ritroviamo storditi sotto l’ombrellone il mondo sta imboccando la rotatoria e non sappiamo che uscita prenderà. La Russia ha recentemente deciso di entrare in un nuovo contesto globale aprendo un fronte nell’Africa, dove offre supporto alle forze che promuovono colpi di stato in Niger. Questa mossa rischia di innescare una nuova guerra civile, coinvolgendo anche la Nigeria.

Gli interessi russi in Africa.

Dopo il precedente coinvolgimento della Cina in parti vitali del continente africano, come menzionato in un articolo precedente, ora è il turno della Russia di accrescere la sua influenza. Questo periodo rappresenta un’opportunità critica per l’Italia di riconsiderare le sue priorità strategiche ed economiche, e possibilmente adottare una posizione neutrale.

Potrebbe essere il momento di prendere posizione in aree in cui nazioni come Francia, Regno Unito e Stati Uniti potrebbero perdere il loro status, mentre Cina e Russia stabiliscono la loro presenza in Africa.

 

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Ma quale sarebbe l’obiettivo di tale posizionamento?

L’obiettivo potrebbe essere la creazione di partenariati stabili in Africa e l’avvio di iniziative per regolare i flussi migratori attraverso progetti di scambio significativi. Questi progetti potrebbero coinvolgere la formazione di lavoratori africani per supportare l’interscambio tra i continenti, coinvolgendo istituti educativi, università e centri produttivi.

Non dobbiamo sottovalutare l’importanza dell’accesso alle materie prime essenziali per il nostro futuro. Naturalmente, tali azioni dovrebbero essere intraprese con una strategia ben definita. È fondamentale avere una chiara direzione da seguire, proprio come in una rotatoria, affrontando le sfide che si presentano:

  • Valutare la reintroduzione del servizio di leva militare e un esercito regolare, senza distinzione ed esenzione di genere. Questo potrebbe servire non solo a preservare la pace interna, ma anche a proteggere il patrimonio ambientale, artistico e le infrastrutture pubbliche.
  • Rivedere i poteri e l’autonomia del Ministero dell’Economia e delle Finanze, evitando il rischio di abusi finanziari.
  • Trasformare la Cassa Depositi e Prestiti in una banca pubblica.
  • Esaminare l’opportunità di introdurre una moneta fiscale.
  • Valutare l’implementazione di una moneta digitale pubblica basata su una blockchain trasparente.
  • Esaminare la possibilità di un obbligo di servizio civile per disoccupati capaci e desiderosi o meno di lavorare.
  • Ristrutturare il corpo del genio militare per demansionare la protezione civile (spesso centro di interessi politici ed economici particolari) e preservare il patrimonio pubblico.
  • Esaminare la possibilità di tassare i patrimoni di sindacati, istituzioni religiose e organizzazioni senza scopo di lucro che detengono un considerevole potere economico e politico.
  • Investire in ricerca energetica, chimica, farmaceutica e sanitaria.
  • Cercare alleanze internazionali per garantire accesso a risorse energetiche e materie prime a prezzi convenienti.
  • Prevenire e arginare opinioni interne ed esterne opposte ai valori di pacifica cooperazione tra i popoli e le nazioni (tipicamente la stampa filo atlantista).

servizio si leva militare

Tuttavia, la strada verso il cambiamento non è mai facile. È più complesso costruire rapporti bilaterali che possano garantire una posizione paritaria rispetto a subire l’influenza di una “finta” Unione Europea, che spesso porta a dinamiche di forza e compromessi politici.

In un mondo in costante evoluzione, la capacità di adattarsi è fondamentale per sopravvivere, proprio come gli organismi che cambiano pelle per sopravvivere alle stagioni. Questo principio si applica anche alle decisioni geopolitiche.

In quale direzione si sta muovendo l’Italia?

E qui sta la sfida.

Con quale obiettivo? Con l’obiettivo di stabilire partnerariati in Africa e iniziare un percorso di normalizzazione delle rotte migratorie attivando progetti di scambio; ho detto SCAMBIO con gli africani, tesi a formare lavoratori e personale per gli interscambi che avrebber coinvolto scuole, università, poli produttivi e progettuali.

Per non parlare dell’accesso alle materie prime indispensabili alla nostra sopravvivenza e al ritorno alla nostra casa naturale: il Mediterraneo.

 


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Alcuni, come la Meloni, invece preferiscono optare per una posizione “strategica” a fianco dei perdenti. Tuttavia, questa scelta potrebbe portare solo a una perdita di rispetto internazionale, mentre la nazione continua a scavarsi una fossa senza un’alternativa chiara.

Insomma, a quanto pare, ci siamo infilati nell’uscita sbagliata della rotatoria, anche stavolta, che ci porterà verso un aumento dei costi energetici, delle materie prime e ad una complessiva de-industrializzazione ora allargata anche alle economie continentali.

L’Italia riuscirà a cadere in piedi anche stavolta, perché per la sua posizione strategica serve viva. Serva ma viva.

 

Che direzione dovremmo prendere? Dì la tua lasciando un commento.


Fonti

La Russia in Niger
Putin alla conquista dell’Africa
In Niger i golpisti chiedono aiuto alla Wagner
Niger: golpisti ricevono rinforzi
Niger: chiuso lo spazio aereo
L’Europa ripensa al servizio di leva obbligatorio


 

 

 

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