A furia di lavorare di meno per guadagnare di più… siamo diventati più poveri

occupazione siamo più poveri Getty image

Come si conciliano il nuovo dato sulla disoccupazione, scesa ai minimi da 14 anni a questa parte, con la notizia che il 63% delle famiglie italiane fatica ad arrivare a fine mese, stando ben al di sopra della media europea che si pone sulla soglia del 43%?

Senza dimenticarci di porre l’accento sul fatto che in Europa, Germania compresa (che riporta circa un quarto delle famiglie tedesche con le stesse difficoltà economiche) la povertà sta dilagando alla faccia dell’euro che doveva renderci tutti più ricchi lavorando di meno; è evidente anche a chi non vuole vedere che la realtà ancora una volta ci dimostra che avere la testa dura la porta ad avere ragione su slogan e titoloni, con i quali giornali sono convinti di riempirci il frigorifero e pagarci la rata del mutuo; ovvero che non c’è più nessuna relazione tra tasso di occupazione con il tasso di benessere.
Occupazione e ricchezza sono due dati disgiunti.

occupazione siamo più poveri. Disoccupazione in Italia, dati migliori da 14 anni a questa parte

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Il 63% delle famiglie fatica ad arrivare a fine mese; dato tra i peggiori in Europa

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Il dato sulla povertà generale fa il paio con i dati già acquisiti che dimostrano come i giovani siano di fatto una classe povera.

all’Europa bastare che ci sia la stabilità dei prezzi ; cosa che, guarda caso si ottiene prorpio con una bassa occupazione (che viene mascherata per stordire il pubblico) e dei redditi bassi.

 


Come viene rilevata la disoccupazione che poi i TG ci racontano come un successo?

Secondo l’ISTAT un cittadino che lavora anche soltanto un’ora a settimana figura come occupato.

Vediamo quali sono le condizioni che oggi determinano se sei disoccupati o meno:

1) il soggetto deve essere di età compresa tra i 15 e i 74 anni;

2) deve non essere occupato secondo la definizione prima specificata;

3) deve essere disponibile ad accettare un’offerta di lavoro nell’arco delle successive due settimane;

4) deve aver attivamente cercato un’occupazione nelle quattro settimane precedenti quella di riferimento.

fonte: BCE-Eurostat

Eurozona, dati della disoccupazione ufficiale.Occupazione siamo più poveri
grafico preso dal libro di economia spiegata facile sulla disoccupazione in Europa: dato ufficiale

Ma se vi sembra strano che una persona che lavora per un’ora a settimana debba essere considerata un occupato, è sembrato strano anche alla UE, che infatti ha aggiornato i propri dati facendo risultare che il tasso di disoccupazione reale è almeno doppio rispetto a quello ufficiale.

Confronto fra dati ufficiali e dati reali

Le nuove statistiche nell’Eurozona infatti stabiliscono che il calcolo deve sommare i disoccupati ufficiali (in azzurro) a tutte le categorie fino ad oggi non considerate.

Eurozona, dati ritoccati della disoccupazione reale
grafico preso dal libro di economia spiegata facile sulla disoccupazione in Europa: dato REALE

Stiamo quindi parlando del doppio rispetto ai disoccupati ufficiali.

In questi grafici vediamo com’è composta la disoccupazione in alcuni Paesi chiave.

In Italia la disoccupazione considerata ufficiale è solo il 42% di quella reale.

(Dati pre pandemia)


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Occupazione, siamo più poveri, ma gli italiani sono capaci di unire i puntini?

Facciamo una prova.

Un confronto piccato con un “preparatissimo” fan di Michele Boldrin (a commento dell’ennesimo post del nostro eroe che passava le giornate appresso alla curva del prezzo del rublo, proprio mentre la BCE metteva per strada le famiglie italiane a colpi di aumenti di tassi di interesse che hanno reso insostenibili i mutui sulle case di molti italiani), ci dimostra un’altra dicotomia: quella tra reddito e senso della realtà: più cresce il primo più diminuisce proporzionalmente il secondo.

occupazione, siamo più poveri ma ai fans di Michele Boldrin la cosa sfugge

Certo, non è che in fatto di senso della realtà, ai poveri vada meglio; e infatti sono poveri anche perché, piuttosto che andare ad approfondire, si bevono qualsiasi cosa la TV e gli esperti gli raccontino, ma anche l’informazione ci mette del suo per indurre a commettere lo stesso errore anche il pubblico che segue da casa.

Non possiedo una televisione e mi guardo bene dal perdere tempo coi telegiornali, quindi perdonerai l’esempio preso casualmente, a campione, dall’unico TG che ho visto in anni. Ecco alcune delle notizie più rilevanti del TG5 serale del 27 ottobre ‘23; appena 6 giorni dopo la pubblicazione dei dati sulla povertà in Italia:

– Un cane cade in testa a una donna incinta;

– Una donna anziana sfratta due figli quarantenni;

Partenze per il ponte di Ogni Santi;

– L’ultimo film di De Sica;

– Il nuovo album della Pausini.

Come sembravano lontani i giorni della notizia che il 63% delle famiglie faceva fatica ad arrivare a fine mese…

E poi c’è gente che si chiede a cosa servano i libri di economia dedicati alla gente comune

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