REDDITO DI CITTADINANZA: NON BASTA DARE UNA MANCIA, OCCORRE CREARE OCCUPAZIONE E REDDITI VERI

PIIGS ci spiega a cosa serve il reddito di cittadinanza

Reddito di cittadinanza (RDC): non basta dare redditi, occorre creare occupazione.

Proprio ieri, con l’intento di promuovere l’uscita del DVD di PIIGS, acquistabile a questo link: https://www.openddb.it/film/piigs/, ho pubblicato questo post su facebook che in poche ora ha creato una serie di reazioni a catena che si sono propagate sui social.

Ecco il testo del post:

Il reddito di cittadinanza non dovrebbe avere lo scopo di creare consumatori ma lavoratori ed imprenditori capaci di trasformare le proprie capacità e caratteristiche LOCALI in qualcosa di commerciabile ed esportabile, cioè SOSTENIBILE.
Il reddito di cittadinanza non dovrebbe servire semplicemente a rilanciare i consumi. Laddove se non c’è produzione questa deve essere stimolata o creata rendendo produttivi i disoccupati.
Ma se ci si trova in una situazione di asfissia esogena, ovvero indotta da fattori esterni come i vincoli commerciali europei che privilegiano ad esempio arance e pomidoro nord africani, con il reddito di cittadinanza ci troveremo a creare consumatori di beni di importazione.
È come nell’esempio che fa Mosler in PIIGS del corridore con il sacchetto di plastica in testa.
Se non lo rimuovi, pompare soldi non servirà a niente se non a creare squilibri della bilancia commerciale, cioè mandare i nostri soldi all’estero a chi ci vende le sue merci.
ACQUISTA IL FILM: https://www.openddb.it/film/piigs/

Insomma solo un post contenete alcune avvertenze e la call to action finale.

Ora mi sembra banale osservare che se non si crea lavoro non si genera ripresa economica così anche che non è il reddito a creare lavoro ma è il contrario.
O meglio, non sempre.
Anzi, avrebbe senso dirlo in regioni in cui il problema fosse la scarsità di domanda e non di offerta come nel caso di quelle aree geografiche in cui l’impresa è strangolata dalla concorrenza dei prezzi delle merci di importazione, come nel caso, al sud, delle arance marocchine o dell’olio turco, per intenderci.

Con la spesa pubblica lo Stato dovrebbe comprare PIL, lavoro, e quindi consumi interni, cioè di prodotti e servizi italiani.
Insomma il reddito di cittadinanza in Italia, oltre a NON essere tale, perché non viene dato a tutti e per di più raggiunge alcune categorie di stranieri, di fatto è semplicemente un mezzo per comprare voti.

 


SIAMO FAVOREVOLI AL REDDITO DI CITTADINANZA, MA QUELLO VERO!

Una premessa doverosa che ripetiamo ad ogni articolo su questo argomento. Questa pagina è da sempre favorevole alla adozione del reddito di cittadinanza.
Quello vero però!
Siamo convinti che il provvedimento debba realmente andare a tutti i cittadini e non soltanto ad una nicchia.Ecco le ragioni:

  1. equità
  2. omogeinità

L’equità sociale è forse il primo punto di arrivo a cui dovrebbe tendere ciascun cittadino, Costituzione alla mano.
Secondo, la “crisi” ha colpito in modo trasversale che tutti i cittadini andrebbero risarciti dai danni fatti dalla globalizzazione: disoccupati, liberi professionisti, imprenditori, piccoli e micro industriali, pensionati, ecc.
Ad una condizione però.
Premessa la scalabilità del provvedimento sulla base del reddito, tutta la spesa legata al reddito di cittadinanza andrebbe vincolato alla circolazione dei beni e dei servizi nazionali se non persino locali.

La soglia che dovrebbe fare interrompere l’erogazione del reddito di cittadinanza dovrebbe essere la piena occupazione e l’effettiva riattivazione dell’economia e non la mera salvaguardia dell’ordine pubblico.


UNA ANALISI DALLA SEMPLICITÀ LAMPANTE CHE SI TRASFORMA IN PROVOCAZIONE

 

 

Ma ciò che scatenava il dibattito in realtà è stato quest’altro post su Twitter:

reddito di cittadinanza tweet

 

Pronte arrivano due risposte principali:

1)
tweet di risposta 1

Rispondo:

tweet di contro risposta

 

1) Per riqualificare il lavoro devono esserci due condizioni di partenza, anzi tre:

  1. deve esserci lavoro a cui destinare il lavoratore riqualificato;
  2. devono esserci le condizioni perché il lavoro non soffra di vincoli restrittivi o di concorrenza sleale;
  3. servono finanziamenti per tutto ciò che occorre a realizzare tutto questo, quindi altri miliardi oltre a quelli destinati al RDC.

2) Dove sta scritto qesto piano? Ma l’interlocutore è a conoscenza dello stato del sistema bancario nazionale? Si rende conto che il settore creditizio è ormai nelle mani della BCE e che il credito non è per nulla così scontato, specialmente oggi?

 

2)

 

tweet numero 2

Ed eccoci alla MMT presa e buttata lì senza ragionare.
Rispondo che per questo stiamo già stipendiando migliaia di “lavoratori” e che comunque la manutenzione del demanio è un servizio sì, ma che non crea economia per tutti.

Adesso arriva la mistificazione dei dati; questo si chiama assistenzialismo:

Bello mio tu stai prendendo un dato aggregato a livello nazionale senza scomporlo.
Ecco cosa intendo:

 

 

Eccetera.

Su una cosa siamo d’accordo: occorre svincolarsi da Maastrich e da tutti gli altri vincoli, ma non per fare il reddito di cittadinanza, bensì per liberare il credito e porre argini alla concorrenza sleale ed alle importazioni di merci concorrenti a basso costo che rendono insostenibile il costo del lavoro italiano!

 


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COME SI OTTIENE IL REDDITO DI CITTADINANZA È CHIARO, COSA FARNE INVECE NO

 

E veniamo all’infografica utile per fare propaganda (benvenga) senza fare i conti con l’oste (e sperando che nessuno a cui mostriamo lo schema seguente ci confuti il meccanismo logico):

 

reddito di cittadinanza infografica della propaganda

 


È un vero peccato che manchi la domanda chiave: con il 22% di disoccupazione in Sicilia dove lo trovi un lavoro per tutti moltiplicato per tre, laddove il lavoro non c’è?

Sì, perché ritorniamo a ribadire, bene fare investimenti, ma questi servono a creare lavoro duraturo.
Il reddito di sussitenza, di cittadinanza, minimo garantito o come vogliamo chiamarlo, non è sostenibile, e non è nemmeno utile, se non viene affiancato dalla TUTELA DEI LAVORATORI E DEGLI IMPRENDITORI che si trovano a competere con prodotti importati a basso costo.
E non saranno mai competitivi se vincolati ad una moneta sopravvalutata ad un cambio fisso.

 


ADDENDUM

Un esempio di formula che darebbe un senso al reddito di cittadinanza nel medio/lungo termine è pressappoco il seguente:

Per colmare l’output gap – riferito alla riduzione della disoccupazione e al pieno sfruttamento degli impianti, una maggiore domanda dal sud Italia potrebbe assorbire l’offerta stagnante del nord, purché la spesa del RDC sia vincolata a consumi interni e non a merci di importazione.

In questo modo si verificherebbe esattamente lo schema che si verificò all’epoca del boom del nordest.

In una seconda fase le produzioni del nord – una volta assorbite queste e colmata la disoccupazione – andrebbero trasferite al sud per la parte eccedente, in modo da creare occupazione in proporzione.

Esattamente quello che la Germania dovrebbe fare con la Grecia secondo i trattati europei.

Certo, non ce ne sarebbe per tutti, ma si tratterebbe di un inizio.

Riguardo alla proposta di Banca Pubblica per gli Investimenti, rimandiamo alla proposta fatta da Economia 5 Stelle che è alla base della proposta portata da Di Maio intv durante la recente campagna elettorale: SCARICA IL PAPER.

 


 

Lo scopo dello Stato quindi non è quello di dare un reddito e basta, ma di rendere produttivo, secondo le proprie capacità, il cittadino, ovvero: distribuire ricchezza a tutti in parti eque ed assistere gli svantaggiati che non sono capaci di produrre.

Ovviamente rimane il dubbio di come si crea lavoro in Sicilia.
Con il reddito di cittadinanza?
Sarebbero i primi imprenditori a fondare un’azienda con 780€ dai quali sottrarre le spese per campare.

 

A proposito, se vuoi capirlo meglio, guardati PIIGS: https://www.openddb.it/film/piigs/

PIIGS annuncio del lancio del DVD e del download

 

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