Quanto può spendere uno Stato? Il deficit.

deficit
Quanto può spendere uno Stato in deficit?

L'ultima volta che abbiamo sentito questa domanda erano i sempre più lontani giorni delle trattative tra Lega e M5S prima di andare in Europa con in mano il DEF.
Fu quella volta che si innescò un duro braccio di ferro per decidere se fare deficit del 2,4% o meno, arrivando al "roboante accordo" di 2,04%.
L'anno successivo, con il PD al Governo, rimesso in cabina di comando dopo che gli italiani dopo anni erano riusciti a defenestrarlo, tutto liscio come l'olio.

Oggi, in tempi di emergenza da coronavirus ci ritroviamo di fronte all'annoso tema dello sforamento del 3% del deficit nel bilancio dello Stato.


Due anni fa la Lega avrebbe voluto superarlo ("vogliamo avere le mani libere" cit. Salvini, VIDEO), il M5S invece è rimasto per il rigore dei conti e semmai per operare tagli per finanziare il reddito di cittadinanza.
Nulla di nuovo sotto al cappello dei traditori.

Ma quanti di voi si sono mai chiesti cosa significhi sforare il tetto del 3% e di quanto vada fatto?
Ecco la nostra versione dei fatti.


Cos'è il deficit.
Il prestatore di ultima istanza

Il deficit è la differenza tra entrate ed uscite di uno Stato, quando le uscite superano le entrate.
Se lo Stato ha incassato 100 di tasse ma deve spendere 102, significa che sta facendo un deficit del 2%.
Quindi avrà un bilancio pubblico con un segno negativo: -2%.
Significa che quel 2% che gli serve lo dovrà  prendere in prestito dai mercati (un ristretto gruppo di banche) o dalla propria banca centrale cioè, in gergo, farsele stampare (se ha una banca pubblica).

Questo ruolo, cioè quello della banca pubblica, prima dell'Euro veniva ricoperto dalla Banca D'Italia, ed è detto del prestatore di ultima istanza.

Il prestatore di ultima istanza
Il prestatore di ultima istanza viene spiegato in molte pagine nel libro di economia spiegata facile. Qui in estrema sintesi.


Il vincolo esterno (uno dei tanti) imposto agli Stati membri dell'eurozona è il famigerato limite del deficit imposto alla soglia del 3% del PIL nazionale.

È una norma imposta nei trattati europei, Maastricht in particolare.
È lo stesso trattato che prevede il rientro del rapporto debito PIL al di sotto del 60%.
Di questi parliamo nel nuovo capitolo, aggiunto alla quarta ristampa del libro di economia spiegata facile.

Sulle differenze tra debito e deficit abbiamo dato ampia spiegazione durante le serate di economia spiegata facile (VIDEO)

libro di economia spiegata

Pagamento sicuro anche con paypal

 


Hai mangiato abbastanza oggi?

Se dovessi rispondere alla domanda sullo sforamento del 3% farei un esempio molto pratico interloquendo con il mio pubblico, cominciando con una semplice domanda.

Mangiare abbastanza non significa aver mangiato più del dovuto ed aver buttato nella pattumiera gli avanzi.
Non stiamo parlando di sprecare il cibo.


Ciò significa che lo sforamento dovrà essere proporzionato al deficit economico, culturale, tecnologico, ecc. in cui versa il Paese.
Sì perché se non spendi per investimenti, significa che stai rimanendo indietro rispetto ai concorrenti (a cominciare dalle economie in diretta competizione con la tua).

È evidente che non stiamo parlando si spesa fine a sé stessa, bensì di investimenti produttivi o che vanno a migliorare la condizione umana a partire da chi soffre; cans sa va dire.

Per porre un metro di misura propongo un paragone con la liquidità necessaria all'economia.

Così come il limite alla emissione di nuova moneta è la piena occupazione, idem il deficit dovrà essere proporzionato al pieno sviluppo di un Paese.
E per sviluppo si intende non tanto sotto il profilo economico, quanto piuttosto, dal punto di vista culturale, morale ed umano.
È una questione di obiettivi.

Di quali e quanti investimenti necessitano la piena occupazione, lo sviluppo tecnologico, il recupero da dissesto idrogeologico, la ristrutturazione delle infrastrutture, il riordino della sanità pubblica, la velocizzazione dei processi e l'efficientamento di tutta la macchina burocratica? Di questo abbiamo già parlato.
Insomma, quanto occorre per raggiungere gli obiettivi prefissati?
Se fosse possibile stabilire un numero, allora quello indicherebbe i limite di sforamento del deficit.

Comunque dal punto di vista del cittadino, se lo Stato potesse fare deficit utilizzando i soldi del Quantitative Easing - cioè a interessi vicini allo zero, significherebbe riprendersi un po' di quelle tasse che ci sono state rubate dai mercati.

 


Qual è l'obiettivo dello Stato?

 Se l'obiettivo invece è il bilancio tra entrate ed uscite, sappiate che l'Italia ha già raggiunto il traguardo. Basta guardare il bilancio tra entrate in tasse ed uscite.
L'Italia fa segnare praticamente ininterrottamente il segno +.
Nel libro di economia spiegata facile lo spieghiamo in lungo e in largo che l'Italia incassa più tasse di quelle che occorrerebbero per pagare la spesa corrente.
La differenza va a pagare una parte degli interessi sul debito pubblico.
Cioè gli italiani stanno pagando le banche che prestano i soldi allo Stato - visto che non se li può più stampare da solo - come fa la BCE.
E come ci ha dimostrato il coronavirus, stiamo pagando senza vedere aumentare l'offerta dei servizi.
Al contrario, l'austerity ha significato ridurre gli investimenti nella sanità, idem il ponte Morandi per le infrastrutture, Sarno per il dissesto idrogeologico, e così via.

Avanzo primario
L'avanzo primario dell'Italia. Gli italiani pagano più tasse di quello che è il costo dello Stato. Grafico tratto dal libro di economia spiegata facile.

Va bene, mi direte voi, se l'obiettivo è quello di ridurre i debiti pubblici (a che scopo, vi chiederei io).
Già, diamo un'occhiata a questo aspetto dall'introduzione di Maastricht, ovvero dell'austerity, in avanti in Europa.

l'austerity e l'aumento del debito pubblico in Europa
Andamento dei debiti pubblici in Europa da Maastricht in avanti - Tratto dal libro di economia spiegata facile.

Quindi non c'è un numero perfetto che valga per tutti e nemmeno un numero che valga sempre per ogni singolo caso.
Dipende insomma da quanto ciascuno ha bisogno di mangiare per stare in salute.
Se un terremoto crea ingenti danni in una vasta area è naturale che la spesa corrente aumenterà a causa del riassesto della zona colpita (a meno che la zona malcapitata non si trovi nell'Eurozona).

Il Portogallo, per il rilancio dell'economia, ha accumulato un deficit medio del -6,78% sul PIL, per ben otto anni di fila, con picchi del -9,8% e del -11,2%!
L'Irlanda invece ha dovuto sforare fino al 32%. Dopo aver tenuto una media del -8,6% è riuscita a fare pareggio di bilancio per due anni di seguito.

Deficit di Portogallo e Irlanda - tratto dalle pagine del libro di economia spiegata facile
Deficit di Portogallo e Irlanda - tratto dalle pagine del libro di economia spiegata facile

Come agire per cambiare

Ora dovresti aver capito nella sostanza che cos'è il deficit dello Stato.
Adesso che sai che non è poi così difficile imparare cose così importanti per la vita di tutti i giorni, è arrivato il momento di provare a cambiare.
Cambiare noi stessi, imparando a difenderci; cambiare ciò che ci circonda, scegliendo, se possibili, politici migliori anche a livello locale e parlando alle altre persone.
Iniziamo dalle nostre famiglie.

Capire per sapere e poi agire oggi è molto semplice.
Basta un buon libro per principianti e poi, chissà, magari diventerà appassionante proseguire.
Di buoni libr ce ne sono diversi in libreria, non soltanto il nostro.


Di quanto si può sforare il limite del 3% di deficit?
Dipende.
Ai tuoi figli quanto metteresti nel piatto per farli crescere in modo sano ed equilibrato?
Il 3% in più o quello che gli occorre?

Sì ma una famiglia non potrebbe sforare.
Già, ma lo Stato non è come una famiglia... ma questa è un'altra storia.


STANCO DI ESSERE TRATTATO DA PECORONE?
ESCI DAL GREGGE, LEGGI L'ECONOMIA SPIEGATA FACILE

Libro di economia spiegata facile QUARTA EDIZIONE

Pagamento sicuro anche con paypal


riconoscimenti al libro di economia spiegata facile


 Il presente materiale va inteso come di pura divulgazione.
L’Economia Spiegata Facile: Benché i dati e i contenuti siano stati vagliati, provengano da fonti ufficiali, siano di valore scientifico e provengano da studi accademici e/o da statistiche ufficiali ed archivi storici, la loro esposizione è volutamente sintetica e semplificata al fine di renderli comprensibili al grande pubblico.
Questo materiale non sostituisce la lettura scientifica o lo studio accademico e/o di più alto profilo.
Facebooktwitterredditpinterestlinkedinmail

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.